Entra nel vivo la programmazione autunnale del
Presidio del libro di Monopoli. Si comincia con
Antonello Caporale, giornalista di
«Repubblica» e scrittore, che farà tappa a Monopoli
il giorno 24 novembre p.v. per presentare il suo ultimo saggio:
«Controvento, il tesoro che il Sud non sa di avere» (edito da Mondadori).
L’autore della trilogia «Mediocri – Impuniti – Peccatori» (attraverso la quale ha raccontato vizi e storture della politica italiana degli ultimi anni) è considerato una delle più importanti “firme” giornalistiche del nostro tempo e dell’informazione d’inchiesta.
Da anni Caporale propone al dibattito intellettuale italiano temi pungenti e di forte attualità attraverso alcune storie esemplari. In questo ultimo lavoro, i, in questo libro, in cui si alternano duri toni di denuncia ad accenti lirici, ci propone una ricostruzione lontana da ogni forzatura ideologica, dove le vicende dell’eolico finiscono per rivelare la malattia endemica dell’Italia e più ancora il destino a cui è condannato il Sud: bruciare la propria ricchezza senza averla nemmeno conosciuta.
A presentare il libro-inchiesta sull’affare che si cela dietro l’eolico nel Meridione d’Itlaia sarà il dott.
Roberto Garrappa, mentre le letture di brani del libro saranno affidate a
Simona Gramegna ed
Antonella Tasca, alunne del Polo Liceale.
Appuntamento, quindi, a g
iovedì 24 novembre ’11,
ore 19.30, presso il
castello di Monopoli.
Ufficio stampa
Francesco Pepe
emailPress information: Scheda sul libroNella vita di Antonio Colucci entrano un giorno, ospiti scomode e inattese, le pale eoliche. Nel suo mondo arcaico quelle pale si muovono senza un perché. Del resto è una ricchezza improvvisa e sconosciuta apparsa nel Sud dell'Italia, dove le pianure non danno da vivere. I capannoni sono oramai detriti della civiltà industriale, l'agricoltura è povera, i contadini pochi e per lo più morti di fame.
Ai sindaci il vento piace perché rappresenta una piccola pensione sociale collettiva. Pochi soldi, ma cash, ora che le casse sono vuote. E grazie a quegli industriali che fittano terreni (e coscienze) c'è una fatica in meno da fare: pensare, organizzarsi, cercare il partner, produrre in proprio. È troppo complicato, troppo impegnativo sviluppare un'economia locale fondata sull'energia sostenibile e rinnovabile. Meglio appaltare tutto in cambio di un obolo.
Lo Stato ha semplicemente abdicato al suo dovere. Senza mai indicare, valutare, ammettere o respingere, proporre e magari mitigare l'impatto ambientale, dire no qualche volta alle pale. No, qui no. Lì invece sì. Senza cura per il bene di tutti, senza amore per il territorio. Lo Stato ha semplicemente chiuso gli occhi davanti al più grande scandalo di questo inizio secolo.
Antonello Caporale, uno dei più seguiti giornalisti di inchiesta, attraverso alcune storie esemplari, in cui si alternano duri toni di denuncia e accenti lirici, ci propone una ricostruzione lontana da ogni forzatura ideologica, dove le vicende dell'eolico finiscono per rivelare la malattia endemica dell'Italia e più ancora il destino a cui è condannato il Sud: bruciare la propria ricchezza senza nemmeno averla riconosciuta.
L’autore Antonello Caporale (Palomonte, 11 settembre 1961) è un giornalista e scrittore italiano.
Giornalista del quotidiano la Repubblica, nel 1985 si laurea in Giurisprudenza a Salerno (con una tesi sui limiti e le incongruenze della legislazione d’emergenza per le aree terremotate).
Si trasferisce a Roma, dove consegue il master Luiss in giornalismo e comunicazioni di massa.
Dopo una breve parentesi al quotidiano l'Unità, viene assunto da Repubblica nel giugno del 1989.
Scrive di politica, è l'ideatore e l'autore delle interviste "Senza rete", poi raccolte in un volume dal titolo "La Ciurma", in cui compaiono anche degli inediti. Firma "Il Breviario", rubrica quotidiana di pillole di vita politica e, su Repubblica.it, "Piccola Italia".
Ha fondato l'Osservatorio permanente del doposisma della Fondazione MIdA