COMUNICATO STAMPA N.1298
6 giugno 2012 Il Sindaco sull’applicazione della legge 285/90 Romani interviene nel dibattito sulla delibera che sancisce il seppellimento dei feti Il Sindaco di Monopoli Emilio Romani interviene in merito al dibattito scaturito dall’approvazione da parte della Giunta Comunale nella seduta dello scorso 29 maggio della delibera con cui si è manifestata la volontà di individuare all’interno del Cimitero Comunale di Monopoli un’area destinata al seppellimento dei “bambini mai nati”. «La polemica che si è creata è puramente ideologica. È una battaglia di civiltà che Comuni molto più grandi come Roma e Firenze hanno già vinto da anni», commenta il Sindaco. Che rileva: «Con la Delibera di Giunta abbiamo accolto le istanze dell’Associazione Movimento per la Vita di Monopoli e le esortazioni dell’Ufficio di Curia della Diocesi Conversano – Monopoli senza mettere in discussione la legge 194 del 1978 che disciplina i casi e le modalità in cui è ammessa l'interruzione volontaria della gravidanza. Stiamo, infatti, parlando di feti che vengono alla luce già morti per i quali può essere naturale per i genitori chiedere una sepoltura». Romani ricorda che «la legge 285 del 1990 (Approvazione regolamento di Polizia Mortuaria) prevede la possibilità di seppellimento dei prodotti abortivi di presunta età di gestazione dalle 20 alle 28 settimane complete e dei feti che abbiano presumibilmente compiuto 28 settimane di età intrauterina e che all'ufficiale di stato civile non siano stati dichiarati come nati morti» e che «a richiesta dei genitori, nel cimitero possono essere raccolti con la stessa procedura anche prodotti del concepimento di presunta età inferiore alle 20 settimane».
«Il legislatore ha riconosciuto questa possibilità, consentendo ai parenti di presentare, entro 24 ore dall'espulsione od estrazione del feto, domanda di seppellimento alla unità sanitaria locale che concede i permessi di trasporto e di seppellimento», continua Romani. «Inoltre», conclude il Sindaco di Monopoli, «il legislatore nell’affermare che nei cimiteri devono essere ricevuti anche i nati morti e i prodotti del concepimento, ha voluto significare che noi dobbiamo essere preparati comunque ad accoglierli. Saranno, poi, i genitori a scegliere di presentare domanda di seppellimento alla Asl oppure no. Altrimenti i prodotti abortivi continueranno ad essere trattati come rifiuti speciali ospedalieri ai sensi del D.P.R. 254/2003».
IL COMUNICATO DELLA GIUNTA - CIMITERO DEI BAMBINI MAI NATI
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