ROTOLO?
«TESSITURE CROMATICHE» A NOCI E SGARBI INCANTA Vittorio Sgarbi in visita a Noci, l’11 novembre scorso è rimasto incantato dalla Mostra di Vito Rotolo da lui inaugurata con un discorso al pubblico che lo ha accolto con un applauso. Con lui il sindaco di Noci Piero Liuzzi e il vicepresidente della Provincia Nuccio Altieri. Sempre a Palazzo della Corte, nel centro storico della cittadina murgiana, dove la personale del pittore monopolitano Vito Rotolo, resta allestita fino al 25 novembre prossimo quando il finissage vedrà una degustazione del Brut Zero dell’azienda agricola Fratelli Berlucchi. NOCI (BARI) – Un bagno di folla ha accolto l’arrivo di Vittorio Sgarbi in Palazzo della Corte dove il noto critico di fama internazionale ha presentato la Mostra d’arte del pittore monopolitano Vito Rotolo. «Ho visto le cose che ha fatto Rotolo – ha subito detto Sgarbi - lui ha una singolare intuizione, di fare l’effetto di una superficie a mosaico con i segmenti di colore, quello che normalmente si fa con un disegno dopodiché vi si fanno aderire delle pietre in modo da comporre un’immagine. Lui lo fa facendo diventare una pietra dura il colore ad olio». E così Sgarbi ben fotografa all’istante l’arte di Vito Rotolo dove la pittura ad olio si concreziona, aderisce alla tela fino a sporgersi oltre in una curiosa tridimensionalità su un riquadro, quello pittorico, deputato alle due dimensioni. «Questi segmenti sono un’idea originale – ha rimarcato il critico d’arte -. Il primo dato di un artista contemporaneo è la riconoscibilità prima ancora dello stile. Lui è riconoscibile – ha decretato -. Negli anni ’50 sono riconoscibili le opere con i sacchi di Burri, o i tagli nelle tele di Fontana, Dechirico viene riconosciuto per i cavalli o per i manichini, Morandi viene riconosciuto per le bottiglie. Rotolo ha già un’intuizione intelligente, è un pittore che si cerca una cifra, chi lo guarda trova in lui qualche cosa che lo fa riconoscere come Rotolo, che ha trovato un percorso per dire quello che sta facendo, è difficile confonderlo con altre cose, perché ripete la tessitura del mosaico attraverso la pittura. È davvero una bella intuizione». Sgarbi è stato accolto dal sindaco di Noci Pietro Liuzzi e dal vicepresidente della Provincia di Bari Nuccio Altieri. Ha parlato per oltre una mezz’ora, ha stretto mani, sorriso e firmato autografi, poi le foto di rito vicino ai quadri con il Maestro Vito Rotolo che ha subito descritto con parole d’arte a piene mani «non è una pittura materica, cioè il mondo come appena Dio l’ha creato, lui no è un mondo ordinato, segmenti di colore messi incasellati secondo un ordine che l’artista governa. Lui ha un archetipo in mente, prendere la natura e segmentarla attraverso questi blocchi di colore – e poi fa un cenno al suo nuovo libro -. Gran parte della pittura del ‘900 è sperimentazione, cioè tentare di trovare strade nuove con linguaggi nuovi, anche fuori della pittura, Rotolo invece ha fatto il discorso di mantenersi entro la pittura, in lui c’è un’euforia del colore». Sgarbi ha anche fatto una lezione di arte moderna e ricordato come un urinatoio posto da Marcel Duchamp in un museo di Filadelfia nel 1917 sia diventato oggi un’opera d’arte conservata nel Centre Pompidou di Parigi «fu una provocazione e stabilì – ha detto Sgarbi - che non era solo importante dipingere. Così ha sconvolto il linguaggio dell’arte, ma non ha sconvolto la pittura». Ha ricordato il suo maestro Francesco Arcangeli che definiva Van Gogh uno «strizza colori», ma pur sempre un grande artista, proprio come Rotolo «un’artista di un’assoluta contemporaneità – ha ribadito Sgarbi prima di salutare – lui non ha bisogno di rinunciare alla tela, di rinunciare al colore cercando delle scappatoie per cercare un’immagine nuova, l’immagine si può anche determinare con il colore e con la pittura». Il finissage della Mostra domenica 25 novembre con l’apertura di una delle pochissime ancora in giro di Brut Zero della Fratelli Berlucchi donata dalla Contessa Pia Donata all’artista per ribadire come la pittura come il vino siano due elementi diversi di uno stesso momento d’arte. CHI È VITO ROTOLO - 54 anni, monopolitano, con la passione per il colore, dipinge da quando di anni ne aveva 10 e già dimostrava una buona propensione anche per la scultura. Rotolo ha esposto dal 2010 al 2011 nella sua città natale, a Monopoli, con le personali “Emozioni cromatiche” ed “Eclettismo”. Dall’inizio dell’anno lavora a una scultura che si chiama Divinità. PALAZZO DELLA CORTE (ex PRETURA) – Costruito alla fine del XVI secolo dal sindaco Giulio Cesare Cassano per sancire la conquista dell’indipendenza del territorio di Noci dalla supremazia della vicina Mottola. Il pubblico palazzo era destinato alla corte di giustizia e al teatro cittadino. L'iscrizione attualmente sistemata su una parete interna all'ingresso, riporta oltre al nome del committente, anche la data d'edificazione: 1595. In quel Palazzo, il Governatore, nominato direttamente dal Conte, assisteva a tutti i pubblici parlamenti sovrintendendo alla vita amministrativa e così diventò in breve tempo l'edificio pubblico di riferimento per tutta la comunità nocese. Anche il teatro, conobbe fino alla metà del XVIII secolo un periodo di notevole fioritura artistica, tanto che l'Università (leggi il Comune) si prodigò per assicurare continui interventi di manutenzione. Nel 1826, però, il palcoscenico venne demolito per dare spazio alla costruzione della Torre dell'Orologio (tuttora un simbolo cittadino) e dei locali attigui. Dopo pochi anni, parte dell'edificio venne ridotto a un semplice sala utilizzata per le riunioni del Decurionato. Mentre nel 1843, una parte dell'unica sala rimasta si trasformò in ufficio mediante una tramezzatura di pannelli in legno. Oggi dell'antico teatro resta internamente una ridotta platea, all'esterno, una porticina dalla quale un tempo si accedeva al palcoscenico. Stessa sorte per il Palazzo della Corte che caduto in rovina, venne restaurato tra il 1842 e il 1846 per diventare sede del Comune e alla fine del XX secolo ospitò anche la sede della Pretura. Attualmente è un contenitore culturale destinato a mostre d’arte.
COME RAGGIUNGERE LA MOSTRA – Via Putignano Porta, 44 – Noci. È sulla strada che congiunge Piazza Garibaldi alla centralissima Piazza Plebiscito dove si affaccia la Torre dell'Orologio e la Chiesa Matrice del XII secolo con la facciata gotico-romanica.
COME RAGGIUNGERE NOCI – Dall'autostrada A14 sia da Bari che da Taranto, percorrere la SS 100 Bari-Taranto e imboccare l'uscita per Gioia del Colle in direzione Noci. Proveniendo da Brindisi o da Lecce, percorrendo la SS 16 e imboccare l'uscita Fasano-Taranto e proseguire seguendo le indicazioni per Noci-Putignano. Dopo aver attraversato il Canale di Pirro incontrare l'indicazione Noci-Barsento che vi conduce in paese dopo circa 10 km. Coordinate satellitari: Lat = + 40° 48' 11.82" ( 40.803284 ) Long = + 17° 6' 20.33" ( 17.105648 ) Ferrovia Sud-Est (linea Bari-Taranto). I GIORNI DELLA MOSTRA MERCOLEDÌ 7 NOVEMBRE APERTURA IN PALAZZO DELLA CORTE SABATO 10 NOVEMBRE ORE 21 degustazione Franciacorta “pas dosé” F.lli Berlucchi DOMENICA 11 NOVEMBRE ORE 21 Vernissage con Vittorio Sgarbi, ospite d’onore e il sindaco di Noci Pietro Liuzzi
DOMENICA 25 NOVEMBRE ORE 21 Finissage
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