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    Il Comune vince in appello i ricorsi per accesso nella ZTL  Il Comune vince in appello i ricorsi per accesso nella ZTL
    Pubblicato da: sante.scarafino

    COMUNICATO STAMPA N.3973
    29 novembre 2018

    Il Comune vince in appello i ricorsi per accesso nella ZTL
    Possibile la contestazione differita e la foto su fondo nero permette l’individuazione del trasgressore

    «"Esiste dunque un giudice a Berlino!" sembra la giusta chiosa per la “querelle ZTL”, iniziata con i ricorsi avverso le sanzioni per accesso in ZTL del lontano 2016, accolti dal Giudice di Pace di Monopoli, che ieri si è conclusa, almeno per il momento, con la vittoria del Comune dinanzi al Tribunale Monocratico di Bari nei cinque appelli proposti avverso altrettante sentenze pronunciate dal del Giudice di pace». Ad affermarlo è il Comandante la Polizia Locale, dott. Michele Cassano dopo che il Giudice del Tribunale di Bari ha accolto in pieno le tesi del Corpo la Polizia Locale di Monopoli, magistralmente rappresentato in giudizio dall’Avv. Francesco Guidone, condannando le controparti alla pagamento della doppio della sanzione, inizialmente contestata, per accesso non autorizzato in Zona Traffico Limitato nel centro storico.

    Nel dicembre 2015, dopo un lungo periodo di gestazione e di sperimentazione, previsto dalla normativa, e una lunga campagna di informazione, anche attraverso i media locali, il Comune di Monopoli iniziava a controllare gli accessi alla ZTL – borgo Antico con sei telecamere (cosiddetti varchi elettronici) che fotografano gli accessi dei veicoli a motore. Nel 2016, tra marzo e maggio, una sessantina di ricorso furono presentati al Giudice di Pace di Monopoli avverso le sanzioni per accesso in Ztl non autorizzato, accertamenti effettuati con i dispositivi in uso al comune, forniti dalla ditta Project Automation Spa, debitamente omologati dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

    La tesi proposte dalle varie dalle controparti e accolte dal Giudice Onorario, contenute in ricorsi quasi identici nei contenuti, vertevano sulla non attendibilità della prova fornita dalla PA (una foto in cui era chiara la targa e oscurato il contesto dei luoghi in quanto non necessario, così come prevede una disposizione del Garante della Privacy) e sulla necessità di accertare gli accessi irregolari, oltre che con il dispositivo elettronico, anche con la contestuale presenza al varco dell’agente di polizia municipale, così da giurisprudenza di un altro Giudice di Pace, quello di Fasano, con riguardo, tuttavia, alle multe elevate con un dispositivo completamente diverso, il cd “photored” (rosso semaforico).

    Il Giudice Togato, nelle cinque sentenze depositate il 28/11/2018, ha completamente rigettato queste tesi e dato ragione al Comune di Monopoli, chiarendo che “ … l’apparecchiatura ... poteva funzionare senza la presenza di un agente e con contestazione differita essendo tali modalità di funzionamento e contestazione espressamente consentite dall’art 201 c. 1 bis lett. g e c. 1 ter del Codice della Strada ”. Il Giudice ha chiarito, inoltre, che, in ossequio a quanto stabilito dalla Corte Costituzionale (sentenza 113/15), il dispositivo, essendo un documentatore fotografico, non necessità di taratura e che è “…invece onore della parte dimostrare eventuali mal funzionamenti”.

    Inoltre, a riguardo della prova fotografica, il Giudice dell’appello ha dato delle precise ed incontrovertibili spiegazioni, dichiarando che “ il fatto che l’immagine fotografica scattata dall’apparecchiatura raffiguri su fondo nero solo la targa del veicolo che transitava in ZTL …(indicando a margine luogo, giorno e orario dell’infrazione) non impedisce, come ritenuto dal giudice di prime cure, di individuare il veicolo del trasgressore e quindi il suo proprietario(..) La targa è l’elemento propriamente identificativo di ogni autovettura e del suo proprietario per cui la sola raffigurazione - avvenuta nel rispetto della normativa sulla privacy quale dato pertinente ma non eccedente la finalità sanzionatoria è idoneo e sufficiente a documentare l’infrazione. In particolare non è necessaria una visuale completa del luogo o del mezzo di trasporto in quanto, certa la vettura cha ha effettuato l’accesso, oltremodo certo è il luogo che emerge dall’indicazione del varco – identificato da un numero – attraverso il quale il veicolo è transitato così come l’orario che parimenti è riportato nel fotogramma ”.

    «In conclusione, mi preme segnalare che, grazie anche ad una più efficace attività di difensiva della ragioni del Comune da parte del personale la Polizia Locale e, in particolare, del Commissario Capo Rup, dal giugno 2016 tutte le sentenza del Giudice di Pace di Monopoli per accesso in ZTL sono risultate favorevoli alla Pubblica Amministrazione», conclude Cassano.

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