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    Folklore a Monopoli - Il Corpus DominiFolklore a Monopoli - Il Corpus Domini
      

     
    Il Corpus Domini




    La solennità del Corpus Domini (Corpo del Signore), più propriamente detta solennità del santissimo Corpo e Sangue di Cristo, è una delle principali solennità dell’anno liturgico della Chiesa cattolica. Si celebra il giovedì successivo alla solennità della Santissima Trinità oppure la nona domenica dopo quella di Pasqua.
    Negli antichi Capituli della confratería del corpo di Christo è possibile verificare come, sin dai primi del Cinquecento, la Chiesa locale fosse già pronta a riservare particolari attenzioni alla venerazione del Corpo di Cristo. Un culto che sin dall’inizio vide la “partecipazione” dell’Università di Monopoli spinta a cogliere le istanze di alcuni cittadini, i quali, unendosi in associazione confraternale, si diedero delle norme per l’adorazione del Corpus Domini.

    E’ una devozione dalle antichi origini: ebbe origine nel Duecento, ma il gran consenso popolare si determinò soprattutto nel Quattrocento, con l’istituzione della processione e con le indulgenze ad essa collegate. Il Corpus Domini divenne a tutti gli effetti una festività “ufficiale” della Chiesa con lo scopo di onorare degnamente il sacramento dell’Eucarestia.  Gli attuali festeggiamenti pubblici offrono ancora l’occasione per una riflessione comunitaria sui valori e sui significati che intercorrono tra il mistero eucaristico e la nostra quotidianità.

    Ad oggi, continua ad essere una delle più importanti ricorrenze liturgiche locali; alla presenza del vescovo, di tutte le confraternite e le parrocchie, “campeggia” il sacro “simbolo”, l’ostia consacrata esposta all’adorazione pubblica, simbolo del bisogno dell’intera comunità, di una forte condivisione della fede nella presenza del Salvatore nell’Eucaristia. I momenti dell’elevazione dell’Ostia, durante la messa collettiva, e la benedizione, sono i maggiori momenti colmi di fede, vissuti con intensità e trasporto, in grado da porre il credente in contatto diretto con il divino.
    Il corteo della processione (che un tempo si concentrava soprattutto nel centro storico) parte dalla cattedrale  e si dirige per le vie principali della città, variando ogni anno l’itinerario. Secondo uno storico rituale consolidato, il ruolo preminente nell’organizzazione e direzione del solenne cerimoniale viene riconosciuto alla confraternita del Santissimo Sacramento, o della Madonna della Madia, che a tutt’oggi continua ad avere precise incombenze.
     
    In passato, durante la processione, non mancavano screzi, (così come attriti per motivazioni minori), come accadde nel 1775,  in quanto soltanto ai nobili era riservato il privilegio di portare i sacri arredi per la processione. Gelosie e intrufolamenti di altri ceti venivano visti come tentativi di appropriazione indebita di “quarti di nobiltà”. La processione nel 1775, per tali motivi non si fece.
    Durante lo snodarsi del corteo non mancava una “sana competizione” tra vicine, poiché per l’occasione, si usava drappeggiare i balconi con coltri vistose e lenzuola ricamate. Per l’occasione, esse potevano mostrare dunque qualche pezzo di corredo delle figlie o sfoggiare la propria perizia nell’arte del ricamo, quasi sempre appeso tra le mura di istituti religiosi.  
    Il poter drappeggiare i balconi con colori vistosi e lenzuola ricamate, oppure il lancio di petali di fiori, (specie di rose) e la presenza di bambini, che da qualche settimana prima hanno ricevuto il sacramento della Prima Comunione (primo debutto ufficiale nella società cristiana), sono “peculiarità” della celebrazione.

    In passato inoltre, era abitudine, per la circostanza, utilizzare vesti fastose ed eleganti del Capitolo e degli stessi confratelli, che si confondevano per le vie cittadine in un corteo ricco di elementi ornamentali e liturgici. La partecipazione della cittadinanza si mostrava anche attraverso la pulizia delle strade utilizzate per il percorso della processione, a cui prendevano parte tutte le parrocchie cittadine. Venivano riprovati i canti, gli inni eucaristici e le preghiere comunitarie  da recitare alla presenza del vescovo, pastore supremo della Chiesa locale, fino al momento culminante della cerimonia, ossia l’Eucaristica.



    Testo e Notizie tratte da:    
    -    http://it.wikipedia.org/wiki/Corpus_Domini

    -    Pepe Francesco, Di Palma Giuseppe, “Santi, Cristi e crestjène Cronache di religiosità popolare a Monopoli”, 
         Prefazione di Giuseppe Vacca, Zaccaria Editore, 2005.



     
    Ricerca e foto a cura di Angela Marasciulo
    Servizio Civile 2012 - Comune di Monopoli «Progetto Espressioni d'identità»
    [28 Marzo 2013]
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