La Festa in onore dei Santi Medici Cosma e Damiano
La festa in onore dei Santi Medici viene celebrata per tre giorni durante il primo fine settimana di giugno. A decretare l’apertura dei festeggiamenti e a sancire uno dei momenti più corali del programma è il mattutino appuntamento che inizia dalla chiesa di S. Domenico e irrompe con un’enorme folla di partecipanti nella routine della città.
Si inizia con l’esposizione della statua lignea di San Cataldo, su di un sontuoso “altarino”presso Largo Plebiscito. “Un modo” per ricordare anche questo santo originario, dell’Irlanda, per il cui culto ha avuto genesi l’omonima confraternita locale e che più tardi ha finito per essere assorbita dal culto dei Santi Medici.
I fedeli si radunano dinanzi la chiesa di S. Domenico in attesa dell’uscita dei Santi, dove ad attenderli c’è anche la banda cittadina, pronta ad “allietare e salutare” l’uscita; segue la processione.
In processione, le due statue, con toghe dottorali di puro stile spagnoleggiante, sono dinanzi la statua lignea di San Cataldo , dal vistoso mantello color giallo, portato anch’esso in processione. I tre santi procedono insieme, portati a spalla per tutta la processione. Intorno alla metà del secolo scorso sfilavano anche i simulacri di S. Vincenzo de’Paoli e S. Domenico, presenti in chiesa.
Le immagini vengono portate in Cattedrale, e da qui ripartono la sera del giorno dopo per una lunga e conclusiva processione che, attraversando il cuore del paese vecchio, antico fulcro dell’origine culturale, si scioglie nella Chiesa di S. Domenico. I fedeli, in solenne processione, portavano, negli anni passati, sempre un cero acceso.
Netta la dominanza del nero nelle vesti delle consorelle e nel mantello dei santi (che portano in mano la palma, simbolo del martirio e ai piedi la cassetta dei ferri chirurgici).
La festa è altresì caratterizzata da un tripudio di luci, suoni e colori: quelli delle bancarelle, delle luminarie, delle gente che passeggia, tutto riversato nei dintorni del borgo, della villa comunale di Monopoli e strade attigue.
La processione si conclude la domenica sera nella chiesa di S. Domenico, per salutare e dare un segno di gratitudine ai Santi, che non danno mai le spalle ai fedeli.
La festa, segno di identificazione e condivisione, dalle origini antiche (si pensi al cristianesimo) trova delle proprie usanze: in questo caso, quella di preparare o acquistare la focaccia con le patate.
La devozione per i Santi Medici Cosma e Damiano
Emerge una particolare devozione riservata dai monopolitani ai Santi Medici , Cosma e Damiano, che, pur non essendo mai stati ufficialmente patroni, la comunità onora con festeggiamenti quasi pari a quelli riservati alla protettrice, la Madonna della Madia.
Una tipica ed autentica “religione del popolo”, in quanto la comunità preferiva avere a portata di mano ( e di preghiera) medici santi; un tramite attraverso cui raggiungere Dio. I santi Medici Cosma e Damiano erano, per tradizione, guaritori generici di grande fama, tra l’altro già patroni di medici, di chirurghi, di farmacisti e barbieri. Invocati soprattutto dalla gente nei momenti difficili dell’infermità, si ricorre a loro quasi a conforto, poiché la malattia è uno degli “imprevisti” più difficoltosi della vita di un essere umano.
Un sentimento religioso che è stato coltivato in varie forme: in modo personale, ex voto, visita al santuario; così come in forma comunitaria durante la festa, che in loco si tiene il primo fine settimana di giugno.
Le forme di devozione erano in genere proporzionali alla difficoltà del caso.Ci potevano essere addirittura delle pratiche estreme, come quella della lingua "strascenine", che serviva a scuotere violentemente il santo e farlo intervenire.
In occasione della ricorrenza dei Santi Medici ad Alberobello (27 Settembre), attualmente, gruppi di fedeli più devoti raggiungono a piedi Alberobello (prima si andava con le sciarrette, delle piccole carrozze con cavallo), partendo da Monopoli, ognuno con un proprio cero, proprio per assistere alla prima messa mattutina.
Proprio il cero assumeva anch’esso importanza, in quanto le sue dimensioni, specialmente in passato, erano proporzionali alla grazia e che nel corso degli anni addirittura potevano crescere ulteriormente, soprattutto se il santo non si mostrava solerte nell’intervento. Tanti sono i ceri accesi in chiesa e in processione, che hanno assunto così una funzione celebrativa nei confronti dei Santi Medici, punto di riferimento indispensabile per i fedeli.
I fedeli di una volta, inoltre, cercavano in ogni modo di “conquistarsi” la salute terrena e donavano quindi, ex- voto, degli oggetti preziosi che denotavano rinuncia e sacrificio (anelli, orecchini, bracciali). Tutti questi oggetti venivano anche appesi alle loro vesti o posti ai polsi delle statue.
Altra tipica devozione (soprattutto del passato) era l’offerta di olio per alimentare le lampade votive ; tante le persone che, qualche giorno precedente ai festeggiamenti, si recava a raccogliere il prezioso “olio verde” presso i frantoi della contrada.
Chiesa di S. Domenico
Notizie tratte da:
- Pepe Francesco, Di Palma Giuseppe, “Santi, Cristi e crestjène” cronache di religiosità popolare a Monopoli, Prefazione di Giuseppe Vacca, Zaccaria Editore, 2005.
Ricerca e foto a cura di Angela Marasciulo
Servizio Civile 2012 - Comune di Monopoli «Progetto Espressioni d'identità»
[08 Marzo 2013]