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COMUNICATO STAMPA N.2206
13 gennaio 2015
Refezione: «L’esenzione resta per i redditi zero e gli invalidi» Una nota dell’Assessore Perricci sulle nuove tariffe del servizio scolastico
«Al fine di ampliare l’offerta del servizio di refezione scolastica richiesto per le nuove classi di scuola primaria, si è reso necessario modificare le tariffe di contribuzione da parte della famiglie per garantire la copertura di almeno il 36% del costo del servizio, così come prescrive la normativa vigente». Ad affermarlo è l’Assessore alla Pubblica Istruzione Rosanna Perricci in merito al ripristino a partire da gennaio 2015 del pagamento del servizio di refezione scolastica anche per le fasce di reddito Isee da € 0,01 e € 7.500,00. «Comprendiamo il disappunto di coloro che oggi si ritrovano a pagare un euro al giorno per un servizio che prima il Comune forniva gratuitamente, ma non era più possibile continuare con l’applicazione dell’esenzione totale in quanto ben il 40% degli iscritti al servizio rientra in quella fascia con conseguente ricaduta sulle altre fasce di cittadini che già pagavano per il servizio», afferma Perricci. «L’applicazione del costo simbolico di un euro va a riequilibrare in parte il peso del costo del servizio, garantendo il pasto alle famiglie con reddito zero e agli invalidi. Per queste ultime categorie, infatti, l’esenzione resta», precisa l’Assessore alla Pubblica Istruzione Rosanna Perricci.
L’Assessore spiega i motivi che hanno spinto all’applicazione delle nuove tariffe a partire dal 1° gennaio 2015 con l’anno scolastico in corso: «Per la prima volta il Comune di Monopoli, il 22 dicembre scorso, ha approvato il Bilancio di previsione del nuovo anno con largo anticipo, evitando la prassi di gestire i primi mesi dell’anno in dodicesimi. Per effetto di tale approvazione le nuove tariffe sono subito entrate in vigore poiché l’anno solare non può coincidere con quello scolastico».«Infine, vorrei che fosse chiaro che è stata l’Amministrazione guidata dal Sindaco Emilio Romani a stabilire nel 2009 l’esenzione dal pagamento del servizio di refezione per la fascia di popolazione con reddito inferiore a 7.500 euro. Prima di allora non c’era alcuna esenzione. Fa specie che amministratori dell’epoca non se lo ricordino o facciano finta di non ricordarlo», conclude Rosanna Perricci. |
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