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Arte e Cultura - La Confraternita del Santissimo Sacramento e della Madonna della Madia Arte e Cultura - La Confraternita del Santissimo Sacramento e della Madonna della Madia

La Confraternita del Santissimo Sacramento e della Madonna della Madia



 
Conosciuta comunemente come Confraternita della “Madonna della Madia” (anche se per molti è quella del “Santissimo”), le prime vicende di questa confraternita risalgono ai primi anni del XVI secolo e che, sin dal suo sorgere, ebbe come sede d’incontro l’oratorio del Santissimo presso la Cattedrale. E’ sicuramente una delle confraternite più importanti della città, fu un importante riferimento per la gente più umile ed emarginata della città, le cui vicende storiche sono legate al protettorato ecclesiale  e non solo.

Già dal 29 Dicembre 1512 alcuni cittadini ed ecclesiastici di Monopoli avevano spontaneamente fondato la confraternita del Corpo di Cristo nella chiesa Cattedrale, formulando sommariamente gli obblighi che assumevano (tra cui quello di eleggere uno o due procuratori della cera, anche per correggere, moderare e modificare alcuni aspetti statuari).
A questa necessità sembra rispondere la superata siccità dei primi mesi del 1513 e la conseguente attribuzione dei miracoli verificatisi per l’intercessione della Madonna della Madia, che comportò la decisione da parte dei monopolitani, già iscritti in gran numero alla confraternita del Corpo di Cristo, di aggiungere al titolo, quello della Madonna della Madia, inoltrando quindi, richiesta all’autorità ecclesiastica locale.

A partire dalla prima metà del Cinquecento, (soprattutto in Puglia), si assiste ad una rilevante presenza di confraternite ispirate alla venerazione del Corpo di Cristo. Un fenomeno che ebbe ulteriore sviluppo a partire dalla seconda metà del XVI secolo, quando ci fu una discussione abbastanza seria intorno a questa realtà laicale; tanto che il Papa Clemente VIII, nel 1604, decise che le fratellanze dovevano essere subordinate al beneplacito del vescovo,  solo dopo aver presentato, formalmente, una copia delle Regole scritte e condivise.

Attraverso un breve statuto - matricola, datato dicembre 1512, (a cui seguiranno gli statuti), questo documento con delle prime e pochissime norme, si incentra sugli obblighi della confraternita.
In particolare, gli obblighi, esposti in tre articoli, furono presi in cattedrale spontaneamente da circa ottanta cittadini e da alcuni ecclesiastici nel momento dell’istituzione confraternale. Ognuno nel momento in cui sottoscriveva l’adesione per l’ingresso, dichiarava le somme (denari poi impiegati per l’acquisto di cera) che si impegnava a versare in base alle proprie possibilità e durante la propria vita.
Con l’accordo del Capitolo e del Clero locale, il vicario capitolare di Monopoli, accogliendo la richiesta dell’abate Donato Pacilius (che agiva in nome di alcuni titolati e cittadini) assegnò ai richiedenti il permesso di costituire una confraternita del Corpo di Cristo (dopo il Tridentino quest’ultima denominazione venne sostituita da quella di SS. Sacramento). Le venne concesso altresì il permesso di innalzare un altare nella cappella dello Spirito Santo e per la realizzazione di sepolture da riservare ai confratelli.

La Confraternita si dimostrò una delle più acculturate della città e decisamente tra le più aperte a tutti (classi alte e ceti popolari), e in modo specifico assegnata a questa, fu la prerogativa di portare il viatico agli infermi (e negli anni successivi anche ai forestieri e coloro che erano nelle carceri della corte e del castello). Al centro dell’attività culturale della Confraternita vi era comunque il Corpo di Cristo.
Importanti ricorrenze per la Confraternita  risultano essere quella dell’Assunta, e soprattutto del Corpus Domini, dove i confratelli vanno in processione, con tutti gli “ornamenti richiesti da una grande cerimonia”. Altri obblighi e prerogative (funzioni religiose, accompagnamento funebre, vita interna della confraternita, autonomia amministrazione..), vengono stabiliti negli articoli dello statuto della confraternita.
Nel corso del tempo, tra cambiamenti e innovazione, la confraternita si è vista confermata nel 1840 (da Ferdinando II, dopo il parere favorevole della Consulta del Regno e del Consiglio di Stato) il titolo di “Reale arciconfraternita”.

In occasione della ricorrenza del Corpus Domini (che insieme alle Quarantore rappresenta uno dei momenti più impegnativi) nel 2004, l’amministrazione confraternale, (con mozzette di colore bianco) per la prima volta nella sua storia, ha aperto alle donne con una solenne vestizione delle consorelle.




Testo integrale e notizie tratte da:


-    Pepe Francesco, Di Palma Giuseppe, “Santi, Cristi e crestjène Cronache di religiosità popolare a Monopoli”, Prefazione di Giuseppe Vacca, Zaccaria Editore, 2005.
 


Ricerca e foto a  cura di Angela Marasciulo
Servizio Civile 2012 - Comune di Monopoli «Progetto Espressioni d'identità»
[28 Maggio 2013]
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