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Ville e palazzi - Le ville neoclassiche Ville e palazzi - Le ville neoclassiche
 
 
Le Ville Neoclassiche

A differenza di altre zone dove la tipologia delle abitazioni è ben definita, nelle campagne di Monopoli troviamo una promiscuità di stili che vanno dalla casa a terrazzo al trullo di influsso esterno. Sono presenti altresì esempi di trullo, soprattutto lungo l’arco meridionale collinare.
Abitazioni a forma di cono rovesciato di antichissime origini contadine, caratterizzanti dei comuni del limitrofe entroterra, i trulli sono diventati nel corso del tempo delle strutture abitative, sino a divenire, in tempi più recenti, dimore estive ricercate.
Le ville rappresentano luoghi di riposo, della tranquillità, a diretto contatto con la natura, con la frescura soprattutto durante la stagione estiva: al salubre clima della collina si unisce un panorama incantevole dominato da distese di ulivi, o casali sparsi qua e là all’interno del territorio. Altre palazzine più modeste invece, si chiamano “casine”.

Il piacere della villeggiatura, o meglio, “a vulgiâtüre” (che forse è sparita dal lessico familiare) significa anche libertà che un tempo si aveva nel voltarsi e girarsi nella terra e nei suoi odori, primo fra tutti quello del pane. Oppure l’odore acre, penetrante del mosto, al tempo della vendemmia, quando si danzava, ginocchi e piedi nudi, nei tini, come tanti figli di Noè.
Era abitudine trascorrere tre mesi sopra i “monti”, dalla Madonna di agosto ai Morti di novembre ed uno strappo a S. Martino. Tre mesi buoni per acquistare salute e, quando tornavi, eri un altro. Dal colorito, dal corpo bello, rassodato, si vedeva che la villeggiatura aveva mantenuto le sue promesse. Ti ficcavano addosso gli occhi, amici e conoscenti e dicevano: “ T’à fatte ‘a vulgiâtüre!”.
La campagna inoltre, soprattutto nel corso del XVIII secolo, diventa meta ambita per sfuggire all’insalubrità dell’abitato, poiché la forte pressione demografica all’interno dell’abitato rende la cittadina “spaventevole” agli occhi di alcuni viaggiatori stranieri che, al contrario, non lesinano lodi agli agrumeti e foreste di olivi. 
Tali ambienti determinano la consuetudine di passare due mesi dell’anno in campagna, di “villeggiare”; chi invece non ha una villa o casina propria, affitta due o tre stanze dai contadini, accontentandosi di abitare magari in un modesto casolare. - “Molti abitanti appartenenti a tutte le classi sociali sono in campagna (nei gradevoli dintorni di Monopoli, ma anche di Fasano) nell’autunno inoltrato. Affollano sia i piccoli villaggi costruiti in pietra a secco, che le ville sparse sui fianchi delle colline dolcemente declinanti verso il mare; ma non manca chi si dedica alla caccia degli uccelli migratori con le reti nei lembi di bosco ancora esistenti tra i campi di olivi. Una visione quasi idilliaca, che rimanda tuttavia alla brevità del soggiorno, ad un luogo rurale, lontano dagli affanni della città” - .
      
Insieme alla Contrada “Cozzana” e “Tagliamento”, “Antonelli” è un’altra zona molto rinomata per la villeggiatura estiva: una forma di agriturismo anti – litteram.
Abitazioni a trullo che si assommano a ville patrizie, e masserie; contrada Cozzana è un fulcro dell’architettura rurale, in quanto presenta splendide abitazioni patrizie, costruite tra il XVIII e il XIX secolo ed utilizzate dalla nobiltà per trascorrervi periodi di villeggiatura.
Ad “inaugurare” questa nuova tipologia ad uso abitativo sono i Martinelli: la loro villa, come quelle che ad essa s’ispirano, è riconducibile al modello cinquecentesco del Palladio.
Vito Giuseppe Martinelli è il primo esponente di questa intraprendente famiglia di commercianti, che si trasferisce da Mola a Monopoli, dove pone le basi di quello che diventerà un grande patrimonio, acquistando la masseria Spina nel 1760.
Imponente costruzione che rimanda alle ville palladiane, è Villa Meo Evoli, in stile neoclassico, con uno splendido viale di accesso e giardino all’italiana con fontane e giochi d’acqua. La villa presenta altresì un museo archeologico, frutto della passione che accompagnò il fondatore della collezione, Francesco Paolo Martinelli, nobile salernitano trasferitosi a Monopoli. Sculture marmoree di età ellenistica e romana, vasi attici, corinzi e della famosa ceramica di Egnazia erano presenti in questi museo, oggetto di un furto in tempi non molto passati.
Villa Profilo (non molto distante da Villa Meo Evoli) con la sua alta torre, in bello stile, si trova al termine di un elegante viale sterrato, difeso da inferriate di ferro battuto.

Di epoca più recente, appartenuta ad un altro ramo della stessa famiglia Meo Evoli ed ubicata frontalmente alla prima, spicca Villa Siciliani, con un’ imponente costruzione merlata ed adagiata in un rigoglioso giardino con alberi d’alto fusto.
Nella stessa contrada si trova Villa Indelli, del seicento, anch’essa appartenuta ad una delle più antiche famiglie monopolitane e Villa Brescia – Simone Veneziani, il cui edificio presenta tutte le caratteristiche evolutive da torre d’avvistamento, a masseria, a residenza estiva della famiglia Brescia e poi Simone Veneziani.
Altre ville che si ha la possibilità di ammirare, sempre in contrada Cozzana: Villa Palmieri, di più recente costruzione e di minori pretese architettoniche, con un bel giardino; Villa Visciglio, residenza estiva della nobile famiglia dei Palmieri, costruita nella seconda metà del XIX secolo, uno stupendo edificio neoclassico con timpano sul frontale, colonne ioniche, finestre bifore simmetriche in corrispondenza del piano nobile.    



Villa Meo Evoli - part. -
(C.da Cozzana)

 

Villa Brescia - Simone Veneziani - Ingresso - (C.da Cozzana)

 
Notizie tratte da:
-    Stefano Carbonara, “Monopoli Viaggio tra Cronaca e Storia”;

-    Francesco Lillo, “Monopoli nel cuore di Puglia”, 1995;

-    “Le coste di Puglia, siti tipologicamente rilevanti”,Adda Editore, 2004.




Testo, Ricerca e Foto a cura di Angela Marasciulo
Servizio Civile 2012 - Comune di Monopoli «Progetto Espressioni d'identità»
[13 Marzo 2013]
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